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01/03/09

850 km per Eluana.


Sono partiti da Striano, un piccolo comune del vesuviano, per arrivare ad Udine, da Eluana Englaro. Quello dei giovani dell’Associazione Progetto Famiglia è un lungo viaggio iniziato all’alba dello scorso sette febbraio, 850 m per essere, come affermano, “vicini ad una persona che è stata ingiustamente condannata a morte”. E’ la preghiera  a scandire la partenza, Salvatore, giovane ingegnere, da anni impegnato nell’Associazione, guida il gruppo. E’ lui ad illustrare le tappe della martoriata storia di Eluana, in particolare le ultime tristi vicende che hanno permesso il trasferimento della donna “La Quiete”. La radio li informa sullo stato di salute di Eluana: “Le condizioni della Englaro sono stabili”. Sui volti dei giovani si legge una rasserenante speranza. Alle 18:00, arrivati a Udine, si presentano al parroco che li accoglie calorosamente. Gennaro, con la sua chitarra, anima la messa insieme agli altri giovani. Al termine della celebrazione, Salvatore annuncia alla comunità parrocchiale che la delegazione dell’associazione si sarebbe mossa dal sagrato della Chiesa, verso la clinica. Accese le candele, ai giovani venuti da lontano si aggregano gli amici del posto. La silenziosa marcia ha inizio. Dinanzi alla clinica il popolo della vita è li ad accoglierli. Fra i loro c’è un manifestante che, informato dell’impresa dei giovani di Progetto Famiglia, resta commosso e meravigliato e dona 100 euro per il viaggio che l’Associazione ha sostenuto. Non sembrano stanchi nonostante la pioggia che cade fitta, rispettosamente esprimono la loro vicinanza: “Purtroppo – affermano- quello che possiamo fa è poco, ma non vogliamo tacere, non vogliamo essere indifferenti”. Tanti sono i messaggi, le candele  e le bottiglie d’acqua che sono state lasciate in questi giorni davanti al cancello della clinica, ma quello che più stupisce è vedere un gruppo di giovani che di sabato preferisce, a dispetto dei luoghi comuni, essere qui piuttosto che in una discoteca o in un pub. “Lottiamo non solo per Eluana – aggiunge uno di loro- ma anche per tutti quelli che come lei vogliono vivere essendo nella sofferenza”. Arrivano da lontano, ma non sono affatto spaesati. Dopo la piccola fiaccolata, partita da sagrato della chiesa di Santa Maria delle Grazie, si uniscono ad altri gruppi, sembra che si conoscano da sempre... Nord e Sud, laici e cattolici, anziani e giovani, l’Italia che difende la vita è qui. Vittime anche di qualche insulto, i giovani dell’Associazione Progetto Famiglia non alzano mai i toni della loro manifestazione. Una voce serpeggia fra loro: “Ragazzi, non rispondiamo alle provocazioni!”. E’ tardi, prima di andare via si avvicinano a quell’angolo dove tante persone hanno lasciato una candela per Eluana. Di fronte a quel piccolo altare metropolitano si alza la preghiera del Pater. “Siamo figli di un solo Padre, per questo riteniamo Eluana una nostra sorella”.

(INSIEME)

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