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Il premio “Comunicare la famiglia” a Giuseppe Povia”

L’Associazione Progetto Famiglia, nell’ambito dei riconoscimenti elargiti in occasione del PF Day, il raduno regionale della Federazione tenutosi sabato 16 maggio ad Angri, ha consegnato il premio “Comunicare la Famiglia” a Giuseppe Povia per aver saputo comunicare i valori fondamentali della famiglia attraverso la sua musica e per il coraggio di uscire fuori dagli schemi sapendo suscitare un costruttivo confronto sull’identità della famiglia, sull’importanza delle relazioni e sul valore della vita umana.

Anna Pisacane, presidente di Progetto Famiglia, spiega così il significato di questo premio: “Giuseppe Povia con le sue canzoni sa trasmettere i valori che sono alla base della famiglia, l’importanza dei legami, dell’amore autentico e del rispetto dell’infanzia, valori che Progetto Famiglia cerca di difendere e di promuovere”.

PF come Progetto Famiglia, federazione di enti no profit che da anni opera a servizio della famiglia e i minori e Day come giornata che ha chiamato a sé ad Angri il 16 maggio 2009 quanti nel 2008 in Campania, con la loro solidarietà e professionalità hanno collaborato con la federazione per rispondere all’emergenza della famiglia alla deriva.

Una serata di festa, che ci ha permesso di rileggere la storia di una realtà associativa nata agli inizi degli anni ‘90 per difendere la persona più fragile al mondo, il bambino non ancora nato e che oggi, in questo primo raduno regionale, festeggia la nascita del trecentesimo bambino nato dopo un colloquio per la vita. I colloqui con le mamme permettono di scoprire disagi e povertà molto spesso taciuti, intrecciati con lo scoraggiamento per aver perso la bussola genitoriale. Riconsegnare l’identità martorizzata alla famiglia riconosciuta come bene relazionale è stato il messaggio condiviso al PF DAY. Una serata per ricordare un impegno efficace e silenzioso: restituire alle famiglie la capacità di farsi protagoniste del loro futuro, ricucendo quelle vitali relazioni che in un’ottica sociale di economia e potere dimenticano il volto dell’altro che paradossalmente ci costruisce e ci arricchisce.