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Una giornata di screening e solidarietà: aggiornamenti dal campo missionario del 7 febbraio 2024

Ci prepariamo a vivere le prossime inaugurazioni – un pozzo oggi e la mensa della Cittadella domani – attraverso una nuova pagina di diario di Salvatore.

07/02/2024
Caro diario…
Questa mattina la maggior parte delle ragazze della casa delle studentesse si è recata in ospedale per lo screening che abbiamo organizzato nei giorni scorsi. Verificheremo dai risultati se hanno avuto contatto o meno con i virus di epatite B, epatite C, AIDS. Se negative per epatite B, procederemo alla prima dose di vaccino contro questo virus. A seguire, nei mesi successivi, la seconda e la terza dose così da annullare per sempre il rischio che contraggano questo virus insidioso per il fegato e le conseguenze che ne derivano. Anche un altro paio di ragazzi sono andati ad effettuare esami ematochimici ed altro al San Camillo per altri motivi. Il nostro gruppo, compresa la nostra meravigliosa mascotte Emanuele, si è mosso verso le 10.30. Giunti in ospedale, suor Lea, la suora anestesista, mi ha fatto chiamare in sala operatoria dove era appena iniziato un intervento.

Gli altri, intanto, sono stati accompagnati da un’altra camilliana (per nostra fortuna parlano tutte l’italiano) a fare un giro dei vari padiglioni per rendersi conto di questa realtà. Successivamente abbiamo consegnato alle suore i numerosi farmaci e presìdi portati dall’Italia e poi, tutti insieme, ci siamo recati alla casa delle suore per intrattenerci con tutte loro, in particolare con l’inossidabile suor Bartolomea, bevendo una fresca bibita a base di cedro. Rientrati, abbiamo pranzato; poi il nostro chef si è dedicato per alcune ore ad insegnare la preparazione di piatti italiani ad alcune donne interessate (alcune hanno portato con sé i loro splendidi bambini). Io mi sono dedicato un po’ a visite ambulatoriali e a medicare per la seconda volta il piedino di una bimba venuta ieri dal villaggio della vedova che sosteniamo. Dopo solo un giorno la medicazione era intrisa di terra rossa e ho dovuto lavarle il piedino col sapone prima di poter procedere alla seconda medicazione. Ho raccomandato alla madre di cercare di non far sporcare il bendaggio ma mi ha fatto capire che la bambina è inquieta e non sta mai ferma. In ogni caso ci ha dato la notizia confortante che dopo la prima medicazione e l’inizio della terapia antibiotica, la bimba appoggia meglio il piede a terra e con meno dolore. Effettivamente piede e caviglia appaiono più sgonfi. Cmq la cosa divertente è che Pascaline (la vedova), che stiamo vedendo più spesso in questi giorni, ha imparato a salutarci in italiano e, quando ci incontra, pronuncia un limpido “ciao” invece del più classico laafi beme (non mi chiedete se l’ho scritto bene, non credo)! Qualcun altro, intanto, è andato a fare la spesa e altri ad iniziare a preparare la cena mentre Aldo riorganizzava i fogli excel del computer di Elodie. Insomma, ognuno, per quel che poteva ha dato il suo contributo. Siamo un bel gruppo affiatato.
Nel tardo pomeriggio ancora un po’ di ambulatorio poi questa sera la messa in italiano nella cappellina, che favorisce sempre il raccoglimento nella sua essenzialità. Domani sveglia presto: il gruppo si divide per due eventi importanti. Gerardina e Mimmo andranno a Ouaga, più esattamente alla cittadella di Saba per l’inaugurazione della mensa di venerdì 9 in memoria del loro figliolo. Alcuni di noi si recheranno, invece, in un villaggio per l’inaugurazione di un nuovo pozzo donato dal Gruppo Albert e, se ce ne sarà modo, andremo a visitare un altro pozzo donato dal nostro gruppo l’anno scorso e inaugurato, in assenza di qualche nostro rappresentante, da altri amici missionari venuti in Burkina Faso.