La scarsa conoscenza delle modalità di trasmissione di patologie, gli standard igienico-sanitari molto bassi, la promiscuità, usi e costumi inveterati sono problemi in Burkina Faso all’ordine del giorno. Per questi motivi vogliamo garantire vaccinazioni e approvvigionamento di strumenti e farmaci di prima necessità.
Nonostante gli sforzi compiuti dal Governo negli ultimi anni in tema di sanità, la mortalità infantile rimane molto alta (circa l’80%). Oggi per alcune malattie quali la difterite, il tetano, la poliomielite, è previsto un programma statale di vaccinazioni. E’ previsto uno screening per alcune patologie genetiche quali la Drepanocitosi; esistono nei pochi ospedali del Paese farmaci per curare le crisi di Malaria e qualche timida iniziativa per la sua prevenzione. Ma tutto ciò non basta. I problemi sul territorio restano gravi e tanti.
Ad esempio, è ancora difficile raggiungere con il programma di vaccinazioni i villaggi più remoti; è difficile, spesso, convincere le popolazioni tribali dell’utilità e dell’efficacia dei vaccini, in alcuni casi guardati con diffidenza. Inoltre, per alcune malattie endemiche, quali la Febbre Gialla, la Dengue, tifo e paratifo, colera, epatite B, in minor misura epatite C, AIDS, ecc. si fa ancora troppo poco. La scarsa conoscenza delle modalità di trasmissione delle suddette patologie, gli standard igienico-sanitari molto bassi, la promiscuità, usi e costumi inveterati, amplificano il problema.
Nasce per questo motivo questo progetto che si propone i seguenti obiettivi:
- Creare un archivio sanitario di tutti i frequentatori del Centro Jean Paul II, mediante visita medica iniziale, ricostruzione della storia clinica individuale e di eventuali malattie eredo-familiari, esami ematochimici di base, markers per la valutazione di eventuali malattie infettive;
- effettuare incontri con la popolazione residente e, magari, anche con gli esterni, per far conoscere la modalità di trasmissione di alcune malattie endemiche e incoraggiare uno stile di vita e misure igienico-sanitarie idonei a limitare la contrazione e/o la trasmissione di eventuali malattie;
- vaccinare, nei limiti del possibile, tutti i residenti risultati negativi per epatite B; vaccinare tutti i residenti ancora “scoperti” per difterite, tetano, poliomielite, rosolia, ecc. ;
- creare una piccola farmacia con i farmaci di più comune utilizzo, previa, appunto, la conoscenza di eventuali patologie di base e/o allergie dei residenti;
- visita medica (infermieristica) trimestrale con aggiornamento delle cartelle cliniche individuali;
- combattere la malnutrizione