Le violenze fisiche, sessuali, psicologiche ed economiche sono ancora un tabù, e le donne che denunciano sono ancora pochissime. Questo progetto mira ad aiutare donne che si trovano in queste situazioni incoraggiandole a denunciare, dando loro la garanzia di una nuova e diversa possibilità di vita. Con il tempo questo progetto si è esteso anche a giovani ragazzi che per difficoltà economiche si ritrovano per strada.
La presenza di Caterina – nostra missionaria in terra Africana – ci permette continuamente di conoscere nuove storie e realtà locali che non ci possono lasciare inermi.
L’esigenza del progetto un Tetto per tutti, nasce da storie come questa, storie di ragazze che non hanno la forza di denunciare, o di ragazzi che non riescono a garantirsi un luogo in cui stare, spesso a causa della mancanza di lavoro, che, lentamente, perdono la speranza verso un futuro diverso. Il nostro obiettivo è quello di sostenerli dando loro gli strumenti essenziali per costruirsi una nuova possibilità di vita.
In seguito ad un colloquio con il parroco, è venuta a conoscenza della storia di una ragazza fuggita dopo essere stata data in moglie a un uomo di 55 anni, il quale oltre ad abusare di lei, le ha anche impedito di proseguire gli studi in quanto iscritta al penultimo anno di liceo. Successivamente scopre di aspettare un bambino ma dato che le violenze non si decide di scappare trovando rifugio in parrocchia. Il parroco l’ha condottadalle suore SIC (Suore dell’Imitazione di Cristo) della Capitale, dove è stata accolta e seguita per tutto il tempo della gravidanza e nei primi mesi di vita della bambina. Ora però ha dovuto lasciare la struttura perché destinata solo a donne in attesa.