Maria Giovanna, che vive un matrimonio violento, decide di abortire il suo secondo figlio, ma grazie all’impegno dei volontari del Progetto Famiglia Vita e all’accoglienza in una delle nostre Case Famiglia, oggi può stringere tra le braccia il suo bambino.
Segnata dalla violenza
Nella famiglia di origine di Maria Giovanna gli episodi di violenza erano un’abitudine. All’età di 17 anni, rimasta incinta, la giovane ragazza si sposa e il suo matrimonio sembra seguire le orme di quello dei suoi genitori. Nasce Brigida, la sua prima bambina, ma i mesi passano tra litigi, urla e violenza e, nonostante la volontà di separarsi dal marito, il tentativo di salvare il matrimonio porta ad una seconda gravidanza. Al terzo mese di attesa Maria Giovanna viene brutalmente picchiata dal marito e decide definitivamente di lasciarlo e di cessare la gravidanza recandosi subito in ospedale ad avviare le pratiche per l’aborto.
Scegliere la vita
Dopo pochi giorni la donna viene contattata da una nostra volontaria che le assicura tutto il sostegno dell’associazione. Maria Giovanna si sente rassicurata: la proposta di andare a vivere in una Casa Famiglia è per lei un’occasione per non ritornare nella sua famiglia di origine in cui la violenza era ancora molto presente. Decide cosi di portare avanti la gravidanza e di trasferirsi alla Casa Famiglia “Oasi Nazareth” di Striano; i primi periodi sono molto difficili, Maria Giovanna vive una profonda tristezza e sente di avere tutti contro. Dopo due mesi circa, la serenità che riempiva quella casa e l’affetto che la famiglia residente le donava, l’hanno portata ad aprirsi e ad imparare ad amare i suoi bambini. Oggi non smette di ringraziare la famiglia che l’ha accolta e tutti i volontari della nostra Associazione.
Clicca qui per vedere il video della testimonianza https:youtu.be/SBKcHjztaK4
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